storie di un'italiana a Varanasi

martedì 19 marzo 2013

Il primo impatto

Il viaggio dall'aeroporto alla casa di Varanasi è stato lunghissimo, almeno un'ora, con un caldo incredibile, soprattutto per chi come me viene dall'inverno. Traffico non raccontabile, slalom tra mucche, motorini, risciò, pedoni, autobus, insomma il classico Indian mess.
Qui nel mio miniappartamento ho trovato ancora più caldo, volevo provare a dormire ma è stato impossibile, alla fine sono crollata sotto il ventilatore a massima velocità con qualche starnuto qua e la, ma almeno respirando.
Le ragazze ospiti del centro sono giovanissime studentesse dell'università di Venezia, facoltà lingue orientali. Sono qui da diverse settimane e rimarranno ancora una decina di giorni, non vorrebbero più andare via. Poi c'è Santosh, il ragazzo responsabile del centro, e Kus, il cuoco, che spasima per Anna, una delle ragazze, e fa e dice tutte le sciocchezze che si dicono e fanno in queste occasioni (in hindi, ma si capisce lo stesso).
Ho disfatto i bagagli, dormicchiato e verso le sette di sera sono scesa per fare due passi, ancora inebetita dal caldo.
Le stradine sono quasi completamente buie, solo qualche lampada a olio, e il rischio è, come mi è capitato, di inciampare in qualche mucca scura che non vedi finchè non ci vai a sbattere contro. Ho fatto neanche 200 mt e sono tornata, ho capito che era meglio uscire di giorno la prima volta per capire dove mi trovo e non rischiare l'inciampo diplomatico su qualche mucca.

la terrazza dove si fa colazione, pranzo e cena 

si telefona, si legge, si mangia sul sofa

ma si mangia anche per terra...

Per cena, pakora-party. Tutti frittini, dalle melanzane al pane alle patate alle cipolle. Per la prima volta dopo decenni ho bevuto perfino un bicchiere di cocacola, è che pensavo non avrei mai più digerito, l'ho usata come fosse citrosodina. Bleah.


3 commenti:

  1. Come si dice in hindi "Vorrei assaggiare tutto quello che lo chef prepara più una bottiglia di vino?"

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  2. A me piace molto la cucina indiana, almeno quella che ho provato qui in Italia, ma immagino che anche loro avranno i loro piatti a seconda delle varie regioni.
    Inciampata in una mucca... ahhahaahaha, mi hai fatto morire dal ridere, dev'essere un'esperienza del tutto nuovo.

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  3. è un campo minato, tra caccone calde calde (o secche secche, che è meglio) e mucche di color marrone scuro o grige la sera non c'è luce elettrica nelle stradine e si rischia sempre l'inciampo
    per non parlar di cani,capre, bambini...

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