storie di un'italiana a Varanasi

domenica 17 marzo 2013

A destinazione

Dopo un lungo viaggio fatto, oltre che di voli, anche di lunghe attese in aeroporto tra un volo e l'altro, con ritardi annessi, sono arrivata ieri a Delhi intorno all'ora di pranzo.
Praticamente con una notte di non-sonno totale, completamente inebetita. Sono arrivata a casa della signora tedesca dove ero stata poco più di un anno fa ed è stato come arrivare in un'oasi. Un appartamento così bello, pulito e silenzioso che si potrebbe essere ovunque, se non fosse per quel profumo di cibo indiano che proviene dalla cucina.

io assonnata e la padrona di casa

la bella casa di Delhi

Per non cadere in tentazioni di sonni pomeridiani e compromettere il sonno notturno, mi sono fatta una doccia, cambiata e sono uscita quasi subito. Purtroppo il ritardo dell'ultimo aereo non mi ha permesso di godere di una giornata quasi per intero a Delhi, mi sono dovuta accontentare di un pomeriggio.
Confesso che l'unica cosa che mi andava di fare, sembrerà tanto prosaica ma..., è stata quella di caricarmi su un tuctuc e andare al mall di Saket.
E' diventato ancora più grande della volta scorsa e devo dire anche più carino. Oltre i negozi all'interno del centro, c'era anche un mercatino all'esterno con tante cose carine e il clima era fantastico: un bel caldo da primavera inoltrata, secco e piacevole.
Ho passato almeno un'ora da FabIndia, un negozio della catena che ha filiali in vari posti, dove si vorrebbe comprare un po' di tutto. Ho preso della roba bio, come dei tè, una confezione di high protein snacks (praticamente fagioli, soia, etc. secchi e salati), varie buste per fare degli energy drink naturali all'aloe, una tunica stile kurti, e non ricordo che altro.
Poi un giro da Pantalons, altro franchising molto diffuso, dove al reparto donna era tutto un turbinio di femmine a cercare, provare nei camerini, rimettere a posto, riprovare. Anche lì altro shopping di abbigliamento, spero mettibile anche in Italia (non è facile destreggiarsi in questo senso, sembra tutto bello ma il rischio è di apparire troppo sfarzosi e colorati da noi, bisogna andarci piano per non sembrare carnevaleschi, mentre qui è normale vestire variopinto).

Dopo circa un'ora di tuctuc, in un traffico infame, sono riuscita a tornare a casa giusto per cena, alle otto e mezza in punto. 

dal mio moto-taxi

Una cena dai sapori commoventi. La cuoca della signora ha il tocco magico che ricordavo dalla prima volta che avevo provato i suoi manicaretti. Non saprei dire esattamente che tipo di verdure fossero, qualcuna preparata con foglie di curry, altre al forno, con riso e paratha (pane fritto) che veniva portato caldo caldo di continuo.
Oltre all'insalata bio coltivata sul terrazzo dalla signora (forse l'unica insalata che mangerò durante tutta la mia permanenza in India?).
Per colazione, ho chiesto esplicitamente di mangiare gli avanzi della sera prima, con altro pane a frittella, altro che pane e marmellata, meglio melanzane e patate! oltre a  papaia e tè allo zenzero.

Poi di corsa all'aeroporto, per il volo per Varanasi. Un'ora e quarto tra le nuvole e finalmente qui!


5 commenti:

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  2. come mai quando sei in India ridi sempre mentre in Italia hai la faccia da Pierrot?
    Fatti dare qualche ricettina!

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  3. Ma che aspettavi a dirmi di questo nuovo blog?! E io che stavo lì in prima fila sull'altro...in preda all'ansia. Ci metti delle belle fotone grandi??? Baciiiiiiiiiiiiiiiiii!

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  4. Anche questa volta sei partita senza dirmi come contattarti, meno male che c'è il mio Alberto che mi risolve i problemi.
    Ma lo sai che ele avrebbe fatto volentieri a cambio con la settimana bianca preferendo raggiungerti in terra d'india. Sono contenta di vederti bene, dacci notizie baci

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  5. la prossima volta me la porto dietro Ele allora, alla faccia di tutti :-P

    baci!

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